- Agilità: caratteristica tipica di un'organizzazione che supera le inerzie non solo tecnologiche, ma anche organizzative, mettendosi in condizione di costruire il proprio vantaggio competitivo facendo leva sulla velocità di risposta alle esigenze manifestate dalle Line of Business e alle opportunità derivanti dal mercato.
- Virtualità: elemento che caratterizza un'organizzazione in grado di rendere disponibili alle persone, in qualunque luogo e situazione si trovino, gli strumenti e le informazioni necessarie per svolgere il loro lavoro. Questa caratteristica rende possibili ed efficaci i modelli di lavoro dispersi e in condizioni di mobilità.
- Apertura: riguarda la capacità dell'organizzazione di aprire i propri confini organizzativi, condividendo applicazioni con utenti selezionati anche esterni all'azienda. L'apertura consente di condividere e ricombinare informazioni e processi con clienti, fornitori e partner creando valore secondo modelli nuovi e impensabili da organizzazioni tradizionali.
- Personalizzazione: consente di fare leva sulla diversità di talenti ed esigenze organizzative, dando alle persone la possibilità di ricombinare informazioni, strumenti e servizi potenzialmente standard per creare ambienti e condizioni di lavoro altamente personalizzati e flessibili. In questo modo si può arrivare a livelli di autonomia ed empowerment delle persone prima impensabili. leggi tutto su www.ict4executive.it
l Cloud Computing viene spesso analizzato secondo puri criteri tecnologici. Termini come PaaS, SaaS, IaaS, datacenter, virtualizzazione amplificano l'eco tecnico e mettono un po' in ombra quella che è un importantissimo atout: la potenziale trasformazione organizzativa che il Cloud abilita. Secondo l'Osservatorio Cloud & ICT as a Service, sono essenzialmente quattro i principi di cambiamento, principi che fanno riferimento a esigenze sempre più sentite dalle organizzazioni.
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Il mondo del non profit cresce e si diversifica, la Pubblica Amministrazione si snellisce, il settore delle imprese subisce trasformazioni nel contesto della crisi e della globalizzazione. A confermarlo sono i risultati del 9* Censimento Istat su Industria e servizi, Istituzioni pubbliche e Non Profit. vai al post originale
Redazione online 26 aprile 2013 | 11:05© RIPRODUZIONE RISERVATA link
Insieme a quelle spagnole, al «top» nell'Eurozona per peggioramento di utili e fatturato fra ottobre 2012 e marzo 2013 Il Presidente della Bce e personalità autorevoli del mondo bancario hanno più volte sottolineato, in tempi recenti, le difficoltà del credito alle Pmi, invocando soluzioni strutturali per i finanziamenti, poiché le aziende non riescono ad ottenere la fiducia delle banche. Oggi l'allarme si fa più pressante: con l'ultimo bollettino, la banca Centrale denuncia che le piccole e medie imprese italiane e spagnole sono al «top» nell'Eurozona per quanto riguarda il peggioramento di utili e fatturato fra ottobre 2012 e marzo 2013. Quelle italiane, poi, «hanno contribuito più di tutte all'aumento netto della necessità di prestiti bancari e aumento dello scoperto». PRESTITI - Fra ottobre 2012 e marzo 2013, del resto - aggiunge la Bce - le piccole e medie imprese di tutta l'Eurozona hanno visto «un aumento delle necessità di finanziamento» accoppiato a «un peggioramento della disponibilità di prestiti bancari», quest'ultimo tuttavia in fase di attenuazione. «Il peggioramento delle prospettive di crescita ha pesato sulle condizioni più difficili di accesso al credito per le pmi italiane più che altrove nell'Eurozona», scrive la Banca centrale europea. CRESCITA - La Banca ha più volte raccomandato che tutti i governi intensifichino le riforme per la crescita (ad esempio aprendo i mercati dei beni e servizi) e del lavoro, modernizzando al contempo la Pubblica Amministrazione. Secondo i dati della Bce, in questo contesto, i prestiti alle società non finanziarie a febbraio hanno mantenuto un tasso di riduzione dell’1,4%, mentre quelli alle famiglie si sono mantenuti in moderata espansione (+0,4%). Tratto da repubblica.it (11 aprile 2013) © Riproduzione riservata
Lo afferma il Global Information Technology Report del World Economic Forum. Il rapporto si basa su un indice elaborato a partire da 54 parametri, penetrazione del Web e diffusione degli smartphone, ad esempio. Al primo posto la Finlandia, poi Singapore. "Un aumento del 10 % dell'indice porta a una crescita dello 0,75% del Pil" NONOSTANTE l'economia digitale continui a produrre Pil e posti di lavoro in tutto il mondo da anni, l'Italia è fortemente indietro nella capacità di sfruttare la "Tecnologia dell'Informazione". Lo afferma il Global Information Technology Report del World Economic Forum, che ci vede al 50/o posto sui 144 paesi monitorati. Il rapporto si basa su un indice elaborato a partire da 54 parametri, dalla penetrazione di Internet alla diffusione degli smartphone alla disponibilità di capitali. Al primo posto quest'anno sale la Finlandia, che era terza lo scorso anno, con un indice pari a 5,98. A seguire ci sono Singapore (5,91) e la Svezia, e completano la top ten nell'ordine Olanda, Norvegia, Svizzera, Gran Bretagna, Danimarca, Usa e Taiwan. L'Italia, con un indice di 4,18, si piazza ad un terribile cinquantesimo posto, davanti solo alla Grecia e dietro, oltre che a tutti i principali competitor, anche a paesi 'esotici' come le Barbados, la Giordania o Panama. "In Europa - sottolinea il documento - l'indice rivela una profonda divisione tra le economie del nord e gli altri paesi che è preoccupante. Non basta migliorare l'accesso alle tecnologie, bisogna creare migliori condizioni per le imprese e l'innovazione". Lo studio del Forum sottolinea anche come l'economia digitale sia un generatore di Pil e posti di lavoro: "La digitalizzazione ha aumentato il Pil mondiale di 193 miliardi di dollari negli ultimi due anni, creando 6 milioni di posti di lavoro - spiega il rapporto - un aumento del 10% dell'indice di digitalizzazione di un paese porta a una crescita dello 0,75% del Pil procapite, e a una diminuzione della disoccupazione dell'1,02%". (11 aprile 2013) © Riproduzione riservata Per venire incontro alle esigenze dei giovani, in un momento di recessione economica come quello attuale, il Governo ha promosso una delle iniziative più interessanti per gli under 35. Si chiama Società a Responsabilità limitata semplificata, e consente a tutte le persone al di sotto dei 35 anni di aprire la propria s.r.l., spendendo solo un euro e evitando i lenti processi burocratici e amministrativi. leggi il post oriìginale
Se stai cercando un lavoro per la prima volta dopo molto tempo, rimarrai probabilmente spiazzato da quanto la ricerca è cambiata. Per avere successo devi abbracciare i cambiamenti e sfruttare a tuo vantaggio le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Se vuoi essere competitivo sul mercato del lavoro di oggi, assicurati di considerare gli aspetti che seguono. leggi tutto
Così come per tutto il 2012, anche nei primi mesi del 2013 il mercato del lavoro non dà segni di ripresa. Tra gennaio e marzo, infatti, il bilancio tra assunzioni dirette di personale dipendente e licenziamenti programmati è decisamente in rosso. Un saldo negativo pari a 80.200 posti di lavoro in meno per quanto riguarda contratti a tempo indeterminato, determinato e apprendistato. Queste le stime occupazionali del primo trimestre 2013 diffuse da Unioncamere ed elaborate grazie al Sistema informativo Excelsior in collaborazione col Ministero del Lavoro. leggi tutto
Secondo un recente studio realizzato dall’agenzia di ricerca internazionale PricewaterhouseCoopers le rinnovabili generano quasi il doppio dei posti di lavoro creati dal nucleare. Per ottenere questi risultati, la ricerca ha messo in relazione i valori occupazionali delle industrie più sviluppate d’Europa nelle rinnovabili e nel nucleare, ossia rispettivamente quelli di Germania e quelli di Francia. leggi tutto
Dopo Cucinelli, è la volta di Renner, azienda bolognese tra le principale nel settore vernici per il legno nata nel 2004. La giovane impresa ha ufficializzato nel corso dell’assemblea generale di lunedì 28 ai propri 200 dipendenti l’arrivo di una busta paga in più per tutti, 2mila euro lordi, una quindicesima mensilità di stipendio frutto della compartecipazione a un utile netto 2012 record di 1,95 milioni di euro, quasi quadruplicato rispetto all’anno prima, un fatturato in crescita di oltre il 10% (a 68,4 milioni) e maestranze in costante espansione. Ha assunto una trentina di giovani solo negli ultimi due anni e cinque nuovi ingressi sono previsti quest’anno. leggi tutto
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