Redazione online 26 aprile 2013 | 11:05© RIPRODUZIONE RISERVATA link
Insieme a quelle spagnole, al «top» nell'Eurozona per peggioramento di utili e fatturato fra ottobre 2012 e marzo 2013 Il Presidente della Bce e personalità autorevoli del mondo bancario hanno più volte sottolineato, in tempi recenti, le difficoltà del credito alle Pmi, invocando soluzioni strutturali per i finanziamenti, poiché le aziende non riescono ad ottenere la fiducia delle banche. Oggi l'allarme si fa più pressante: con l'ultimo bollettino, la banca Centrale denuncia che le piccole e medie imprese italiane e spagnole sono al «top» nell'Eurozona per quanto riguarda il peggioramento di utili e fatturato fra ottobre 2012 e marzo 2013. Quelle italiane, poi, «hanno contribuito più di tutte all'aumento netto della necessità di prestiti bancari e aumento dello scoperto».
PRESTITI - Fra ottobre 2012 e marzo 2013, del resto - aggiunge la Bce - le piccole e medie imprese di tutta l'Eurozona hanno visto «un aumento delle necessità di finanziamento» accoppiato a «un peggioramento della disponibilità di prestiti bancari», quest'ultimo tuttavia in fase di attenuazione. «Il peggioramento delle prospettive di crescita ha pesato sulle condizioni più difficili di accesso al credito per le pmi italiane più che altrove nell'Eurozona», scrive la Banca centrale europea.
CRESCITA - La Banca ha più volte raccomandato che tutti i governi intensifichino le riforme per la crescita (ad esempio aprendo i mercati dei beni e servizi) e del lavoro, modernizzando al contempo la Pubblica Amministrazione. Secondo i dati della Bce, in questo contesto, i prestiti alle società non finanziarie a febbraio hanno mantenuto un tasso di riduzione dell’1,4%, mentre quelli alle famiglie si sono mantenuti in moderata espansione (+0,4%).
Insieme a quelle spagnole, al «top» nell'Eurozona per peggioramento di utili e fatturato fra ottobre 2012 e marzo 2013 Il Presidente della Bce e personalità autorevoli del mondo bancario hanno più volte sottolineato, in tempi recenti, le difficoltà del credito alle Pmi, invocando soluzioni strutturali per i finanziamenti, poiché le aziende non riescono ad ottenere la fiducia delle banche. Oggi l'allarme si fa più pressante: con l'ultimo bollettino, la banca Centrale denuncia che le piccole e medie imprese italiane e spagnole sono al «top» nell'Eurozona per quanto riguarda il peggioramento di utili e fatturato fra ottobre 2012 e marzo 2013. Quelle italiane, poi, «hanno contribuito più di tutte all'aumento netto della necessità di prestiti bancari e aumento dello scoperto».
PRESTITI - Fra ottobre 2012 e marzo 2013, del resto - aggiunge la Bce - le piccole e medie imprese di tutta l'Eurozona hanno visto «un aumento delle necessità di finanziamento» accoppiato a «un peggioramento della disponibilità di prestiti bancari», quest'ultimo tuttavia in fase di attenuazione. «Il peggioramento delle prospettive di crescita ha pesato sulle condizioni più difficili di accesso al credito per le pmi italiane più che altrove nell'Eurozona», scrive la Banca centrale europea.
CRESCITA - La Banca ha più volte raccomandato che tutti i governi intensifichino le riforme per la crescita (ad esempio aprendo i mercati dei beni e servizi) e del lavoro, modernizzando al contempo la Pubblica Amministrazione. Secondo i dati della Bce, in questo contesto, i prestiti alle società non finanziarie a febbraio hanno mantenuto un tasso di riduzione dell’1,4%, mentre quelli alle famiglie si sono mantenuti in moderata espansione (+0,4%).